Dieta Antiaging
I Consigli di Micenter

È ormai cosa nota che l’alimentazione sia strettamente correlata, oltre che alla nostra salute, anche ai processi di invecchiamento.
Il modo in cui invecchiamo, infatti, è influenzato da più variabili, in cui includiamo l’alimentazione, assieme allo stile di vita, all’attività fisica e le buone abitudini.

mangiare la pasta

Ecco perché ha senso parlare di dieta antiaging: un corretto regime alimentare può aiutare a prevenire gli effetti dell’invecchiamento e può migliorare sensibilmente la qualità della vita.

Negli ultimi anni sono tanti gli studi e le ricerche intorno alle proprietà benefiche degli alimenti. Quello su cui tutti concordano è il fatto che non dobbiamo concentrarci su un unico o pochi alimenti portentosi a cui affidare le sorti della nostra salute attuale e futura, quanto invece sulla ridefinizione dell’intero regime alimentare.

Alla base del concetto di dieta antiaging troviamo un assioma fondamentale, la cui idea di base è attribuita al dottor Umberto Veronesi, uno dei massi esperti in campo medico-oncologico in Italia, secondo il quale una buona dieta antiaging e in grado di prevenire patologie anche gravi deve basarsi innanzitutto sulla restrizione calorica.

Nelle società occidentali, infatti, si tende a mangiare troppo, oltre che in maniera sbilanciata introducendo eccessive quantità di grassi e zuccheri: laddove non ci sono problemi di approvvigionamento di cibo si tende ad abusarne, assumendo troppo calorie, molte di più di quelle di cui il nostro organismo necessita realmente.
In più, si è portati anche ad un eccessivo consumo di prodotti di origine animale e di carni, a sfavore delle benefiche verdure e dei ricchi legumi e cereali.

Una dieta antiaging mira a ristabilire l’equilibrio alimentare che abbiamo perso, favorendo e privilegiando, ovviamente, tutti quegli alimenti che supportano il benessere dell’organismo.
Quali sono, allora, gli alimenti che costituiscono un corretto regime alimentare antiaging e in che proporzioni vanno consumati?

Frutta e verdura
In un regime alimentare che preveda un’introduzione limitata di calorie, la frutta e le verdure sono le protagoniste indiscusse, in virtù del loro elevato contenuto d'acqua, che conferisce loro una bassa densità calorica, ovvero che permette loro di apportare meno calorie a parità di peso consumato rispetto ad altri alimenti. Ma non solo: frutta e verdure sono importantissime fonti di grandi quantità di vitamine, sali minerali e antiossidanti.
Qual è la giusta quantità di frutta e verdura da consumare quotidianamente? In una efficace dieta antiaging si consigliano almeno quattro/cinque porzioni di vegetali, fra frutta e verdura, al giorno.

dieta antiaging

È, inoltre, consigliabile preferire sempre frutta e verdura di stagione, in quanto al massimo del loro potenziale, in grado di fornire la maggior percentuale possibile di micronutrienti di altissima qualità.

Sempre per gli stessi motivi è raccomandato di consumare almeno il 50% della frutta e verdura consigliata giornalmente cruda, in modo da disperdere il meno possibile le preziose sostanze nutritive che possono venir deteriorate con la cottura.

Cereali
I cereali, pilastri della dieta mediterranea, considerata uno dei regimi alimentari più salutari al mondo, non possono di certo mancare in una dieta antiaging.
Bisogna, però, fare attenzione: cereali e derivati raffinati favoriscono il sovrappeso e l’obesità – ci riferiamo, in generale, alle farine bianche con cui vengono solitamente prodotti dolci, pizze, pasta, ecc. Da prediligere, quindi, quelli integrali e i cosiddetti pseudocereali, quali avena, orzo, farro, quinoa, miglio, sorgo e amaranto.

Carne, pesce e latticini
Se andiamo a ben guardare i due regimi alimentari più salutari al mondo, ovvero la dieta mediterranea e la tradizione alimentare giapponese, vedremo che nessuno dei due esclude il consumo di carne, pesce e latticini, sebbene siano presenti in quantità limitate.
Una buona dieta antiaging quindi, prevede il consumo di carne, preferibilmente magra e in maggior percentuale bianca.
Il pesce dovrebbe essere presente in almeno tre pasti a settimana, prediligendo le varietà più ricche di micronutrienti, come il nostro pesce azzurro.
Ad arricchire e variare l’apporto di proteine, oltre alla carne e al pesce, si possono introdurre formaggi magri, uova e tofu.
Sono, invece, da evitare, le carni lavorate, come i salumi e gli insaccati.

Cosa fare con olio, zucchero, sale e vino?
Gli oli vegetali sono tra gli alimenti a maggiore densità calorica; per questo il loro consumo dovrebbe essere moderato e, preferibilmente, a crudo. L’olio che si consiglia in una dieta antiaging è, senza dubbio, il ricchissimo e prezioso olio extravergine di oliva.
Sono da eliminare o almeno limitare drasticamente tutti i grassi di origine animale, come il lardo, lo strutto e il burro.

Per quanto riguarda il sale, con un’alimentazione sana e bilanciata introduciamo già tutto il sodio di cui l’organismo ha bisogno, per cui quello utilizzato per cucinare e condire sarebbe superfluo. È per questo che se ne dovrebbe limitare al massimo l’uso, anche se potrebbe risultare difficile abituare il palato a nuovi sapori, meno sapidi e più naturali. Un trucco per riuscire con successo a ridurre notevolmente il consumo di sale è quello di diminuirne l’uso gradualmente, sostituendolo, laddove possibile, con le spezie.

E lo zucchero? Lo zucchero è il tipico alimento a calorie vuote, ovvero apporta molta energia senza fornire nutrienti importanti come vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali ecc. Di conseguenza in una dieta antiaging il consumo di zucchero andrebbe limitato al massimo, sia per quanto riguarda l'assunzione diretta –il discorso vale sia per lo zucchero bianco che per quello di canna e per tutte le altre tipologie di dolcificanti alternativi, come, ad esempio, lo sciroppo d'acero, lo sciroppo d'agave e il miele – che quella indiretta, attraverso, cioè, alimenti quali dolci, dessert e bibite.

Nella dieta antiaging trova un piccolo spazio anche il vino, in particolare quello rosso: secondo alcuni studi un bicchiere di vino rosso al giorno contribuirebbe a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete mellito e sindrome metabolica, grazie alle sostanze antiossidanti presenti nella buccia dell’uva rossa con cui viene fatto.




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